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Naufragio di migranti in Calabria: ancora violato il diritto alla vita

Tiziano Pesce, Uisp: “Ci uniamo alle parole del presidente Mattarella: basta! La strage andava evitata”. Le parole di Vanessa Pallucchi, Forum terzo settore

 

“Di fronte alle immagini e ai racconti terribili del naufragio di Crotone, ci chiediamo quante altre stragi devono ancora verificarsi vicino le nostre coste prima che si facciano i conti con la realtà del fenomeno migratorio e si mettano in campo sensate politiche di risposta, piuttosto che individuare capri espiatori in chi si adopera proprio per salvare le persone in mare, e poi distogliere velocemente lo sguardo. Insieme ai migranti lasciati morire senza soccorsi, si sta lasciando morire nel Mediterraneo anche il senso di solidarietà umana, che invece anima Ong e tutto il Terzo settore: non possiamo accettarlo”, ha dichiarato Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore.

"I nostri mari e le nostre coste sono nuovamente teatro di morte - dice Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp - L’ennesima tragedia di migranti in fuga da guerre, violenze e povertà, si è consumata di fronte al litorale calabrese di Crotone. L’ennesima strage che andava evitata, che poteva essere evitata. I morti si contano a decine, bambini, donne, uomini, tra di loro anche un neonato di pochi mesi; molte decine i dispersi".


"Ancora una volta non possiamo che unirci alle tantissime reazioni di sdegno e cordoglio, sia nel terzo settore che in ambito politico, a partire dalle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ancora una volta gridiamo basta! Condanniamo i trafficanti di vite umane, chiediamo ai Governi, all’Unione Europea, agli Stati tutti, di assumere provvedimenti non più rinviabili che fermino questi orrori. Nel Mediterraneo si continua a morire mentre nel nostro Paese il problema più grande, per tanti, continua ad essere rappresentato dalle Ong".


"Vicinanza alle vittime, ai dispersi, al dolore delle loro famiglie - conclude Pesce - un sentito ringraziamento a tutti gli operatori delle forze dell’ordine, del soccorso, della protezione civile, delle amministrazioni locali, impegnati in queste ore nell’accogliere i superstiti e nelle disperate ricerche in mare".

“Gestire in modo efficace il fenomeno delle migrazioni richiede ben altro tipo di approccio, che innanzitutto punti, attraverso gli investimenti nella cooperazione allo sviluppo, a ridurre le cause che spingono milioni di persone a lasciare i loro Paesi, ovvero guerre, povertà, catastrofi naturali, desertificazione. Servono poi politiche che non ostacolino i soccorsi in mare, finendo per mettere in discussione la necessità stessa di salvare chi è in pericolo di vita, e che infine realizzino un sistema serio di accoglienza e integrazione nel nostro Paese. Solo azioni strategiche integrate saranno in grado di ottenere risultati positivi: sottrarsi alle responsabilità, anche etiche, continuerà invece a causare sempre più sofferenze e più morti in mare”, conclude Pallucchi.

(Foto: Dire)